Marco Balzarotti

Se hai un’età intorno ai 40 anni, sai benissimo che il panorama dell’intrattenimento in tv non era ampio come per i ragazzi di oggi.

Avevamo dei capi saldi: due cartoni al mattino prima di andare a scuola, un paio d’ore di cartoni al pomeriggio e qualche filmetto, non c’erano le serie tv da maratone notturne e non c’erano le console per i videogiochi, noi avevamo la sala giochi, i più fortunati il Nintendo a casa…

Tra tutte le poche cose che c’erano in tv, io ero attratto dai film di Bruce Lee e di Kung fu.

Non era difficile ritrovare mille volte gli stessi film, ma lui, con le sue mosse “impossibili” e la sua velocità mi stregava ogni volta e volevo replicarle!

Iniziai a fare un po’ di sport, come tutti i bambini ho provato un po’ di tutto: nuoto, pallavolo e basket.

Avevo 10 anni e rimasi a giocare a basket per i successivi due, poi qualcosa si risveglio in me.

Ogni volta che passavo davanti ad una palestra e vedevo la scritta arti marziali volevo entrare per iscrivermi e mia madre mi trascinava via ogni volta.

Nella sua testa sarei diventato un bulletto che andava in giro a picchiare la gente o a fare rissa con gli altri ragazzi, nel suo modo di pensare, vedere alzare le mani era una cosa non giusta riservata alle brutte persone.

Ma tutto quello non c’entra nulla con le arti marziali!

Ma la volontà e la passione erano più forti, e convinsi mia madre a iscrivermi a judo.

Il mio obiettivo non era quello ma, al tempo, esistevano solo scuole di karate o judo.

E così con un mix di karate e judo, un bel giorno il mio sogno entrò dalla porta principale della palestra.

Avevo 14 anni e la palestra organizzò una giornata a “porte aperte” in cui si sarebbero incontrate le scuole di arti marziali per condividere le proprie arti.

È stata l’illuminazione!

Mi piaceva il karate ma sono fermamente convinto che non sei tu a scegliere l’arte marziale migliore per te, è lei che sceglie te e rivivere quei film in quella semplice lezione mi ha riportato nel posto giusto.

Era il settembre 1992 quando varcai le porte della nuova palestra per iniziare il Kung fu e da allora ho cambiato palestre e maestri ma mai la disciplina.

Ricordo che una sera, ad una cena, un vecchio amico che non vedevo da tempo mi disse “Marco, ma ancora ti alleni con il kung fu? Non sei ancora stanco?”

Questa è la vera differenza delle persone, chi lo fa perché è giusto allenarsi e chi lo fa perché si diverte a farlo ogni giorno, io sono uno di questi ultimi…

Negli ultimi tempi, il maestro, mi affidava nuovi allievi da introdurre a questa disciplina e lì il kung fu mi diede un’altra importante informazione, potevo insegnare.

Iniziai il percorso per diventare istruttore e nel 1997, 5 anni dopo aver varcato per la prima volta la porta di una palestra in cui si insegnava il kung fu ero istruttore.

Avevo 24 anni e avevo deciso che volevo una mia palestra, i miei allievi e il mio spazio.

Oggi esiste Performance Studio!